Venere è il secondo pianeta del Sistema Solare
in ordine di distanza dal sole, con un'orbita della durata di 224,7
giorni terrestri. Il suo simbolo astronomico è la rappresentazione
stilizzata della mano della dea Venere che sorregge uno specchio.
Venere è uno dei quattro pianeti terrestri del sistema solare,
il che significa che, come la Terra, è un corpo roccioso. In dimensioni
e massa è molto simile alla Terra, ed è spesso descritta come il suo
"gemello",inoltre, Venere sta subendo la stessa evoluzione che ha avuto
la Terra nella sua formazione. Il diametro di Venere è inferiore a
quello terrestre di soli 650 km, e la sua massa è l'81,5% di quella
terrestre. A causa di questa differenza di massa, sulla superficie di Venere l'accelerazione di gravità
è mediamente pari a 0,88 volte quella terrestre. A titolo di esempio,
si potrebbe affermare che un uomo dalla massa di 70 kg che misurasse il
proprio peso su Venere, facendo uso di una bilancia tarata
sull'accelerazione di gravità terrestre, registrerebbe un valore pari a
circa 61,6 kg.
Tuttavia, a dispetto di queste somiglianze, le condizioni sulla
superficie venusiana sono molto differenti da quelle terrestri, a causa
della spessa atmosfera di biossido di carbonio. La massa dell'atmosfera di Venere, infatti, è costituita per il 96,5% da biossido di carbonio, mentre il restante 3,5% è composto soprattutto da azoto.
In effetti Venere ha l'atmosfera più densa tra tutti i pianeti terrestri; la notevole percentuale di biossido di carbonio è dovuta al fatto che Venere non ha un ciclo del carbonio
per incorporare nuovamente questo elemento nelle rocce e nelle
strutture di superficie, né una vita organica che lo possa assorbire in
biomassa. È proprio il biossido di carbonio ad aver generato un
potentissimo effetto serra
a causa del quale il pianeta è divenuto così caldo che si ritiene che
gli antichi oceani di Venere siano evaporati, lasciando una asciutta
superficie desertica con molte formazioni rocciose. Il vapore
dell'acqua è stato dissociato e l'idrogeno si è spostato nello spazio interplanetario.
La pressione atmosferica
sulla superficie del pianeta è pari a 92 volte quella della Terra, ed è
data, appunto, per la maggior parte dal diossido di carbonio e da altri
gas serra. Il pianeta è inoltre ricoperto da un opaco strato di nuvole composte da acido solforico, altamente riflettenti, che, insieme alle nubi dello strato inferiore impediscono di vedere la superficie.
Anche se vi sono poche informazioni dirette sulla sua struttura
interna, le somiglianze in termini di dimensioni e di densità tra
Venere e la Terra suggeriscono che i due pianeti possano avere una
struttura interna simile: un nucleo, un mantello e una crosta.
Come quello della Terra, il nucleo venusiano è almeno parzialmente
liquido. Le dimensioni leggermente inferiori di Venere suggeriscono che
le pressioni siano più basse nella parte interna rispetto a quelle
terrestri. La differenza principale tra i due pianeti è l'assenza di
placche tettoniche su Venere, dovute probabilmente alla superficie
asciutta. Questo determina una minore dispersione di calore dal
pianeta, impedendogli di raffreddarsi e dando una plausibile
spiegazione alla mancanza di un campo magnetico generato internamente.
L'atmosfera di Venere è molto diversa da quella della Terra; essa è estremamente spessa, e consiste soprattutto di anidride carbonica e una piccola percentuale di azoto.
La massa atmosferica è circa 93 volte quella dell'atmosfera terrestre,
mentre la pressione sulla superficie del pianeta è circa 92 volte
quella della Terra - una pressione equivalente a quella presente a
circa mille metri di profondità in un oceano terrestre. La densità
sulla superficie è di 65 kg/m3 (6,5% di acqua). L'enorme atmosfera
ricca di CO2, insieme alle nubi di diossido di zolfo, genera il più forte effetto serra del sistema solare, creando una temperatura sulla superficie di oltre 460°C.
Questo rende la superficie di Venere più calda di quella di Mercurio (e
di qualunque altro pianeta del sistema solare), anche se Venere è due
volte più lontana dal Sole di Mercurio e riceve solo il 25%
dell'irradiazione di Mercurio. A causa dell'assenza di acqua su Venere,
non vi è umidità relativa sulla superficie.
Gli studi hanno suggerito che, miliardi di anni fa, l'atmosfera di
Venere fosse molto più simile a quella terreste di quanto non lo sia
ora, e che vi fossero distese d'acqua probabilmente abbondanti sulla
superficie; ma l'effetto serra fu moltiplicato dall'evaporazione
dell'acqua originale, che generò un livello critico di gas serra
nell'atmosfera.
Si ritiene che Venere sia soggetta a periodici episodi di movimenti tettonici, dove la crosta sarebbe subdotta
rapidamente nel corso di pochi milioni di anni, con intervalli di
alcune centinaia di milioni di anni di relativa stabilità. Questo
contrasta fortemente con la condizione più o meno stabile di subduzione
e di deriva continentale che si verifica sulla Terra; tuttavia, la
differenza è spiegabile con l'assenza su Venere di oceani, che
agirebbero come lubrificanti nella subduzione. Le rocce superficiali di
Venere avrebbero meno di mezzo miliardo di anni poiché l'analisi dei
crateri di impatto suggerisce che le dinamiche di superficie avrebbero
modificato la superficie stessa (eliminando gli antichi crateri) negli
ultimi miliardi di anni.
La superficie di Venere è stata mappata nel dettaglio solo nel corso
degli ultimi venti anni; il progetto Magellano ha elencato circa un
migliaio di crateri di meteoriti: un numero sorprendentemente basso se
confrontato a quello della Terra.
Circa l'80% della superficie di Venere è formata da lisce pianure vulcaniche. Il resto è costituito da due altipiani definiti continenti, uno nell'emisfero nord del pianeta e l'altro appena a sud dell'equatore. Il continente più a nord è chiamato Ishtar Terra, da Ishtar, la dea babilonese dell'amore, e ha circa le dimensioni dell'Australia. I Monti Maxwell,
il più alto massiccio montuoso su Venere, si trovano su Ishtar Terra.
Nel punto più alto i monti raggiungono gli 11 km al di sopra
dell'altezza media della superficie del pianeta. Il continente a sud è
chiamato Aphrodite Terra, dalla dea Greca dell'amore, e ha circa le dimensioni del Sud America. La maggior parte di questo continente è ricoperta da un intrico di fratture e di faglie.
Oltre a crateri da impatto, montagne e valli, comuni ai pianeti
rocciosi, Venere è caratterizzata da alcune strutture di superficie
assolutamente peculiari. Fra queste vi sono: strutture vulcaniche
chiamate farra, larghe da 20 a 50 km e alte da 100 a 1000 m; fratture radiali, a forma di stella chiamate novae; strutture con fratture sia radiali sia concentriche chiamate aracnoidi per la loro somiglianza con le tele di ragno; e infine le coronae,
anelli circolari di fratture a volte circondate da una depressione.
Tutte queste strutture hanno un'origine vulcanica. In effetti, la
superficie di Venere appare geologicamente molto giovane, i fenomeni vulcanici sono molto estesi, e lo zolfo
nell'atmosfera dimostrerebbe, secondo alcuni esperti, l'esistenza di
fenomeni vulcanici attivi ancora oggi. Tuttavia, questo solleverebbe un
enigma: l'assenza di tracce del passaggio di lava che accompagni una caldera tra quelle visibili.
Quasi tutte le strutture di superficie di Venere prendono il nome da figure femminili storiche e mitologiche. Le uniche eccezioni sono rappresentate dai Monti Maxwell, il cui nome deriva da James Clerk Maxwell, e da due regioni chiamate Alpha Regio e Beta Regio. Queste tre eccezioni si verificarono prima che il corrente sistema fosse adottato dall'Unione Astronomica Internazionale, l'ente che controlla la nomenclatura dei pianeti.
È l'oggetto naturale più luminoso nel cielo notturno, con l'eccezione della Luna, raggiungendo una magnitudine apparente
di -4.6. Venere raggiunge la sua massima brillantezza poco prima
dell'alba o poco dopo il tramonto, e per questa ragione è spesso
chiamata la "Stella del Mattino" o la "Stella della Sera".
Venere è il pianeta più caldo del sistema solare e non è dotato di satelliti o anelli.
Classificato come un pianeta terrestre,
a volte è definito il "pianeta gemello" della Terra, poiché i due mondi
sono molto simili per quanto riguarda criteri quali dimensioni e massa.
F. Canepari