Sono 
              ormai così tanti i programmi televisivi che trasmettono documentari 
              sul mondo degli animali e così numerose le riviste naturalistiche, 
              che il telespettatore ed il lettore medio pensano di aver visto 
              tutto quello che c'era da vedere. Invece non è così! C'è un mondo 
              meraviglioso, brulicante di vita, popolato da piante e animali stranissimi, 
              dove vigono le stesse identiche leggi che regolano la lotta per 
              l'esistenza nelle savane africane e nelle profondità marine, dove 
              l'erbivoro mangia le piante per essere poi divorato da un carnivoro 
              il quale sarà, a sua volta, divorato da un suo simile più grande 
              di lui.
              È un mondo che 
              si trova proprio sotto i nostri occhi, ma che non riusciamo a vedere 
              perché troppo piccoli sono i suoi protagonisti: è il mondo dei microrganismi 
              che vivono nelle acque stagnanti, un vero e proprio microcosmo dove 
              tutto ha dimensioni infinitesimali, ma dove la vita si svolge uguale 
              e immutabile con i suoi ritmi, nascita riproduzione e morte, proprio 
              come nel macromondo dove siamo abituati a muoverci.
               Quest'universo, 
              affascinante e misterioso non è, tuttavia, precluso ai nostri sensi 
              e noi possiamo conoscerlo ed esplorarlo, godendo delle straordinarie 
              meraviglie che esso offre, purché si possieda un microscopio, straordinario 
              strumento ottico, che, al pari del telescopio, ha allargato all'infinito 
              i confini del mondo che ci ospita.
               Il microscopio 
              fu inventato in Olanda all'inizio del XVII secolo, dai fratelli 
              Janssen ed anche il grande Galileo, avuta notizia, ne costruì alcuni, 
              ma l'uomo che trasformò lo strumento da una curiosità da esibire 
              nei salotti colti ad uno strumento di ricerca scientifica, fu Antonio 
              Van Leeuwenhoek. Nato nel 1632 nella cittadina di Delft, Leeuwenhoek 
              aveva un grandissimo interesse per le lenti di ingrandimento che 
              lo portò a costruire dei microscopi molto primitivi, ma dotati di 
              lenti perfette, con i quali potè, primo uomo al mondo, osservare 
              i piccoli abitanti delle acque stagnanti.
               La sua abilità 
              di costruttore di microscopi e d'osservatore s'affinò talmente che 
              riuscì anche ad osservare i batteri, dei quali lasciò dei magnifici 
              ed accurati disegni. Messo in contatto da un amico con la Royal 
              Society inglese, ne fu, per decenni, socio corrispondente ed in 
              centinaia di lettere descrisse il mondo meraviglioso che si apriva 
              ai suoi occhi curiosi.
              Anche il più 
              modesto dei microscopi moderni offre la possibilità di vedere le 
              cose che stupirono Leeuwenhoek. Decidere l'acquisto di un buono 
              strumento può essere il primo passo che accompagnerà un osservatore 
              per tutta la vita. Ma che cosa si può vedere, in concreto, con questo 
              strumento? Non ci sono, in pratica, limiti alla curiosità 
              dell'osservatore, ma, in questa sede, noi parleremo di un solo campo 
              di osservazione comunque talmente vasto da poter assorbire il tempo 
              libero di una persona per molti anni.
              Ci riferiamo 
              al mondo straordinario, meraviglioso, pieno di sorprese di una goccia 
              d'acqua stagnante. Quando l'osservatore mette l'occhio al microscopio, 
              rimane stupito dalla gran quantità di microrganismi che popolano 
              una goccia d'acqua di piccolissime dimensioni. L'aspetto dei piccoli 
              animali è del tutto peculiare, non ricorda, in genere, nulla di 
              simile appartenente al mondo che siamo abituati a vedere, si ha 
              l'illusione di avere davanti gli abitanti del mare di un lontanissimo 
              pianeta.
              Non ci sono occhi, 
              non ci sono mani o zampe riconducibili a qualcosa di familiare. 
              I protozoi, così si chiamano, sono costituiti da una sola cellula, 
              perciò si dicono anche unicellulari. Eppure, malgrado quest'apparente 
              limitazione, sono in grado di fare gran parte delle cose che caratterizzano 
              i grandi animali; si muovono, cercano il cibo, mangiano, espellono 
              i rifiuti, si riproducono e, talvolta, si accoppiano in una specie 
              di atto amoroso. Tutto è fatto da un organismo composto di una sola 
              cellula!
               Come non stupirsi. 
              Sono state classificate, fino ad oggi, almeno 40.000 specie diverse 
              di protozoi ed altre se n'aggiungono ogni giorno. Quindi, sarà assai 
              difficile annoiarsi con quest'attività.
		(Guido Guidotti)