Tecniche di ripresa

M8, M20 e IC1274

Questo mosaico di una delle più classiche e belle inquadrature nel Sagittario, mancava nel mio archivio e debbo riconoscere che la sua realizzazione non è stata facile. Se sono arrivato a questo risultato, con gli strumenti costruiti quasi del tutto privi di automatismi e da un sito non proprio ideale, lo devo ad accorgimenti tecnici che mi hanno consentito di contrastare la limitata altezza dell’oggetto sull’orizzonte ed anche i fastidiosi fenomeni di inerzia termica all’interno del telescopio. Accorgimenti che riporto di seguito a scopo descrittivo, ma anche principalmente affinché siano di stimolo ad una proficua discussione. L’esposizione LRGB è stata complessivamente di 160 minuti.
Le pose sono state riprese nelle le prime notti di giugno 2005, in occasione della Luna nuova. La Luminanza è composta da quattro pose su pellicola kodak 2415 con filtro Wratten 25+Skyglowfilter. L' assorbimento di luce calcolato è stato di 4 stop (3+1).
L' assorbimento di luce calcolato è stato di 4 stop (3+1). Il tempo di posa con lo strumento 2 è stato di 40+40 minuti a f/3,5 per le prime due foto, ottenendo le parti più deboli delle nebulose, e 25+25 minuti per le seconde, che mediate con le pose più lunghe, vanno ad attenuare le parti più chiare che si possono saturare durante l’elaborazione. Dato il basso contrasto dell’informazione colore, per ottenere una buona saturazione dei colori, simile ad un RGB scomposto, durante la compositazione è stata scelta la tecnica della Luminanza multipla. In questo caso la luminanza è stata applicata due volte in successione all’RGB, e non l’RGB alla luminanza, come di consueto sfruttando un altro metodo che Photoshop ci mette a disposizione. Con questo sistema forse poco conosciuto, ma semplice e sicuro, si possono saturare i colori senza bruciare le luci e, nello stesso tempo, attenuare il rumore ed esaltare i più fini dettagli. L’informazione colore, è stata ripresa con due pose di 15+15 minuti senza filtri, con Kodak 400 La ripresa di questi oggetti, così bassi sull’orizzonte è più critica, poiché che la turbolenza atmosferica si fa sentire maggiormente negli strumenti chiusi, come per esempio il mio. Questo seeing non è mai ideale e disturba troppo impedendo di ottenere stelline nette e separate tra loro. In queste pose è stato sperimentato un sistema particolare di ventilazione, per aggirare l’ostacolo ed eliminare la turbolenza strumentale interna. Questa ventilazione curata in ogni punto, così a colpo d’occhio, sembra funzionare molto bene.




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