NGC 7000 e IC5067, un meraviglioso gemellaggio cosmico
E' probabile che la Kodak Technical Pan 2415 sia destinata all'estinzione, ma io spero che duri più a lungo possibile dato che, secondo il mio modesto parere, possiede doti uniche.
L'immagine in Luminanza di questo mosaico, ripresa il 04/11/2004 in prima serata, ha prodotto un risultato sorprendente che, per certi versi, viola le regole, e per questo credo che meriti un po' di attenzione: ad una prima occhiata sembra eseguito con filtro H-alfa, ma l'alto numero delle stelle presenti, che in H-alfa vengono estinte in gran numero, dimostra che non è così. Non ho certezza che il risultato ottenuto sia da attribuire solo ai filtri usati, forse anche l'alta sensibilità raggiunta dalla 2415 ha contribuito in buona misura, ad ogni modo mi ripropongo di ripetere le pose in H-alfa per stabilire la differenza.
In questa prova nata per caso, è stato usato il filtro di colore arancio EpS#52529 della casa Edmund-Scientific, ricoperto di strati dielettrici multipli. Questo filtro che assorbe solo uno stop, è stato sistemato davanti, e non dietro, al filtro di contrasto Skyglowfilter (della Baader Planeterium). Questo filtro, fotograficamente, abbatte l'inquinamento luminoso quanto il filtro Lumicon a banda larga, però in confronto, l'assorbimento di luce è di appena uno stop, e riesce a contrastare le masse di gas, in modo eccellente.
I due filtri sono stati avvitati fra loro e interposti fra l'obiettivo Nikkor 28mm di una reflex Nikon 35mm e l'oculare dello
strumento 2
con questo sistema
afocale
l'apertura è salita a f/3,5.
Considerando l'assorbimento di luce totale di due stop per ottenere lo stesso fondo-cielo, la pellicola 2415 ha fatto senza dubbio la sua parte, essendo stata trattata in Idrogeno puro al 99,9%. Questo trattamento breve ma intenso ha permesso
un'ipersensibilizzazione super
senza velo di oltre 3.000 ISO! Lo sviluppo con D19 diluito 1 a 2 e tempo di sviluppo di 8 minuti ha permesso di raggiungere il massimo contrasto di 2,7 consentito da questa pellicola.
Il mosaico in Luminanza è composto da quattro pose di 12 minuti ciascuna: due centrate sul Pellicano e due sul Golfo.
Allineamento, media e composizione sono state ottenute con Photoshop 8 CS. Il colore RGB è stato estratto da una foto d'archivio eseguita con tele da 200mm.
Per chi desidera qualche dettaglio in più, si può dire di essere fortunati ad aver trovato presso una ditta di Firenze, un sacchetto di plastica contenente un tripletto di lenti incollate e una lente asferica da cui prende nome lo schema di questo oculare. Pazientemente questi elementi sono stati rimontati all'interno di un barilotto in alluminio. Quest'oculare era montato su un telemetro militare con una focale di 40mm e un diametro di 42mm. Lo schema ottico è, chiamato appunto asferico, che con i suoi 90° di campo, rende un'immagine piana in modo esemplare, e permette di ottenere buoni risultati esenti da vignettatura.
Il telescopio con il suo oculare focheggiato all'infinito, lascia passare dalla pupilla di uscita raggi paralleli che, intercettati dall'ottica della fotocamera regolata anch'essa sull'infinito, li concentra sul supporto sensibile che in questo caso è la pellicola 2415. Questo sistema detto afocale non è niente di nuovo dato che rispecchia esattamente l'occhio dell'osservatore accostato all'oculare.
In questo esempio l'ottica della fotocamera è sostituita dal cristallino dell'occhio e al posto della pellicola si trova la retina. Questo è un sistema afocale che tutti noi usiamo comunemente senza rendersene conto.
Conosciamoli meglio: i due oggetti ripresi si trovano fra Deneb e la stella xi Cyg e sono comunemente noti come Nord America (NGC7000) e Pellicano (IC5067/70), così denominati per il profilo che li caratterizza. La distanza della Nord America è valutata intorno ai 1500 anni luce ed ha una larghezza di circa 50 a.l. La caratteristica luce rossastra si pensa che sia dovuta ad una fonte di energia, che eccita gli atomi di idrogeno, rappresentata dalla irradiazione ultravioletta emanata da alcune stelle locali ad altissima temperatura. La nube del Pellicano spicca meno dell'altra a causa della sovrapposizione delle stelle 56 e 57 Cyg, entrambe di quarta magnitudine.
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